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La gentilezza

Voi vi chiederete cosa c’entra la gentilezza con il mio lavoro. È una componente fondamentale. Per fare una casa, un luogo di lavoro, un posto in cui stare e starci bene, è indispensabile.

Il cantiere non è sempre un ambiente gentile: è rude, difficile, ribelle, stancante. A volte i muri svelano segreti o imprevisti che sviano i lavori, li rallentano o li cambiano. E’ in questi momenti che dobbiamo essere gentili, che tutti coloro che lavorano insieme devono collaborare per rendere un sogno realtà. Essere autentici e sinceri può significare, a volte, correre il rischio di dire le cose in maniera sgarbata. Lo sforzo dovrebbe (si usa il condizionale) essere quello di trovare un modo non aggressivo di parlare, anche quando la rabbia sta per avere il sopravvento.

La gentilezza ha una dimensione relazionale, basata sul rispetto e sulla dignità dell’altro. Diventa tanto più vera quando da un lato appartiene a una persona che interagisce seguendo modelli non standard, e dall’altro è un elemento che entra in gioco in una relazione, costituendone un valore aggiunto.

Essere gentili è un modo di essere sano ed equilibrato, molto funzionale nei rapporti interpersonali. È un atteggiamento profondo che comprende generosità, umiltà e disponibilità, che nasce da una reale disposizione interiore la quale si traduce in fatti concreti.

Al giorno d’oggi viene molto esaltato il desiderio di imporsi sull’altro e la spinta a primeggiare attraverso la cosiddetta “sana aggressività”. Sembra che l’arrogante o lo sgarbato si faccia notare di più, usando le sue “armi” per diventare qualcuno, per ottenere successo, per non farsi prevaricare dagli altri. Ma siamo proprio sicuri che funzioni così?  La prepotenza o l’aggressività non sono le strade giuste da percorrere. Chi è veramente forte non ha bisogno di essere così presuntuoso; sa utilizzare l’intelligenza e il dialogo e non la coercizione o l’imposizione. Chi è forte dentro si può permettere di essere dolce e gentile nei comportamenti.

Di fronte alla gentilezza ci tranquillizziamo, un bel gesto o una parola confortante hanno il potere di far cadere le resistenze e i pregiudizi e sono in grado di liberare chi lo riceve dalle emozioni negative poiché si crea quell’empatia che ci rende più rilassati. Inoltre trattare bene l’altro favorisce l’armonia personale, il cervello libera endorfine, che hanno un effetto benefico sia dal punto di vista fisico che psicologico. Sono convinta che in cantiere chi ha un ruolo fondamentale in questo sia il progettista perché si muove in un territorio conosciuto ed è l’unico che può rassicurare, affiancare, spiegare al meglio cosa succede. O può illustrare le scelte che il cliente a livello spaziale non ha chiare in fase di esecuzione anche se deve scegliere quasi “ad occhi chiusi”.

Realizzare un’opera, che sia un appartamento o un negozio piuttosto che un ufficio, non è una cosa lineare e ci sarà sempre un momento di tensione, di incomprensione. Tra operai e clienti, o tra architetto e clienti. Non è colpa di nessuno e tranne casi eclatanti, generalmente ognuno lavora dando il massimo. Però succede. Come accade che alcune cose non vadano bene al primo tentativo. Trovo inutile e dannoso “cercare le colpe”. Lo spirito che mi accompagna è sempre quello del problem solving. Come possiamo risolvere la cosa al meglio e in fretta per creare meno problemi possibile al team? Come si può collaborare? Ricordiamo sempre che il nostro focus è la realizzazione dell’opera. Questo lavoro non può dare luogo ad egocentrismi. Ognuno ha un ruolo fondamentale in squadra.

Ecco, io credo che il potere della gentilezza sia sottovalutato. Un atteggiamento che mette tutti nella condizione di dare il massimo. Quando chi si rivolge a me è gentile, mi sento ancor più responsabile perché si sta affidando ed io o vivo come un compito molto serio che mi viene dato. Non che in caso contrario io sia irresponsabile, ma vi assicuro che non è la stessa cosa. Mi è capitato di lasciare incarichi perché avevo davanti un committente arrogante o maleducato!

Da cliente vorrei che lo spazio della mia casa fosse modellato da una persona dall’animo gentile e rispettoso, così come da professionista amo avere clienti equilibrati e rispettosi. Con questi ingredienti si sprigiona un’energia positiva ed un clima di collaborazione davvero piacevole e produttivo!

La gentilezza è un atteggiamento che implica ascolto, rispetto, comprensione e fiducia verso l’altro, nulla a che vedere con forme superficiali di cortesia.