Quando ho cominciato a lavorare, (più di 15 anni fa) tra gli architetti era in voga lo stile minimal. Da quello giapponese ad alcune tendenze scandinave. Ben lontani dal gusto comune che permeava la media dei clienti romani, ingaggiavamo lotte durissime con i clienti nell’intento di convincerli che less is more. Se provavano a proporre l’uso di un decoro gridavamo al kitch, chi usava due colori per noi rischiava di scivolare nel trash. Un vero disastro. Le case considerate di stile erano per noi algide, monocrome e lineari. Il gusto del decoro scomparso con Le Corbusier.
Per fortuna gli anni, l’esperienza ed i capelli bianchi portano a qualche riflessione in più.
In realtà io personalmente ho sperimentato il piacere ed il gusto di utilizzare anche materiali e stili non miei proprio con i miei clienti. Sono sempre stata curiosa di sperimentare ed ho avuto la fortuna di avere dei clienti molto creativi che mi hanno trascinato nei loro sogni di casa. Ho cominciato quindi a miscelare colori ed ambientazioni che non avrei pensato ed utilizzare il gusto del cliente come stimolo. Non solo: il minimal delle riviste è meraviglioso e per alcuni casi va anche benissimo, ma la verità è che nella vita reale la casa piuttosto che l’ambiente di lavoro, deve essere funzionale, comoda ed accogliente e quindi avere mobili in cui riporre i mille oggetti di uso quotidiano, colori che ci caratterizzino e qualche decoro ed oggetto trascinato da chissà dove che dica dove si sofferma la nostra attenzione o parli delle nostre passioni… è fondamentale per personalizzare uno spazio.
Arrivo al punto: cementine, graniglie e zellige sono state una riscoperta fatta proprio grazie ad una cliente. Le sue esperienze di viaggio e la sua passione per i colori e per alcuni accostamenti apparentemente azzardati, mi hanno trascinato in questi mondi affascinanti e particolari, fatti di una grande creatività e manualità, che possono essere declinati in molti mood differenti, creando atmosfere ricche di carattere. Una volta scelto il pavimento giusto si può optare davvero per un arredo e pareti semplicissime.
CEMENTINE
Le cementine fanno la loro comparsa nell’8oo, come alternativa meno nobile delle graniglie o più veloce rispetto alla lavorazione, allora in voga, delle veneziane.
Nascono con un fondo “povero” di cemento che ha alla sommità uno strato nobile di cemento e pigmenti colorati: possono essere moncromatiche o con decoro. Hanno misure e formati differenti e quelle originali sono spesso esagonali, con bordo e lati della stanza in formato quadrato. Ad oggi si trovano nella versione tradizionale che richiede particolari attenzioni di posa in opera e finitura, ma che conserva la bellezza della lavorazione artigiana e l’unicità dei decori. Questi possono essere disegnati di volta in volta e quindi progettati per il nostro ambiente specifico oppure possono essere decori tradizionali della tradizione araba.
Sul mercato troviamo anche le cementine che fanno il verso alle originali ma con materiali e lavorazione industriale che semplifica la posa in opera e spesso ci regala pavimenti e rivestimenti di maggiore durabilità.
Alcune aziende hanno deciso poi di produrre mattonelle in cementina monostrato, ovvero con un unico impasto per tutta la massa con spessore che è la metà di quello delle cementine classiche a doppio strato.
Non a caso queste mattonelle prendono il nome di Cementine Anima, poiché permettono di ottenere effetti decorativi ricercati con spessori ridotti rispetto al normale, cosa che risulta utilissima non solo in caso di nuove costruzioni, ma anche quando si tratta di ristrutturare oppure di integrare pavimentazioni antiche.
LE GRANIGLIE
Sono delle vere e proprie mattonelle di dimensioni variabili, utilizzate a partire dal 1800 e hanno avuto una grande diffusione nel 1900. Realizzate con gli scarti della produzione del marmo, di cui vengono recuperate le scaglie di vari colori e miscelate con cementi ed ossidi naturali. Possiamo trovare differenti tipologie: quelle che hanno una base cementizia a cui è applicato poi uno strato “nobile” o mattonelle il cui corpo è omogeneo. Le variabili di questo materiale sono infinite: scaglie di marmo più o meno grandi, cromatismi differenti, decori e disegni nella mattonella singola o cromatismi omogenei.
Ovviamente nel tempo la miscela si è evoluta anche tecnicamente, rendendo l’impasto sempre più resistente all’usura ed impermeabile, quindi adatto anche a locali come bagni e cucine. Le mattonelle inoltre possono avere già dall’inizio una finitura lucida o si può decidere di lucidarle in opera. Il grandissimo vantaggio, oltre alla valenza estetica, è che dopo qualche anno, se perdono lucidità basterà una levigatura ed avremo un pavimento nuovo di zecca. Svantaggi? Il costo della posa in opera, su cui non andrei a risparmio, rischiando di rovinare un materiale così pregiato (ed in questo metterei anche il costo di un progetto esecutivo o comunque di una persona che realizzi un disegno adatto alla mattonella scelta ed all’ambiente che ci apprestiamo a rinnovare) e lo spessore del materiale (circa 3 cm) che in alcuni casi specifici potrebbe essere un ostacolo.
Ad oggi stanno tornando in auge soprattutto in ristrutturazioni di pregio, per la loro bellezza, per la possibilità infinita di personalizzazione cromatica e grafica (pensate che alcune aziende danno la possibilità di scegliere sia il disegno che i singoli colori del fondo e dei decori!), per la resistenza. Io le adoro perché possono essere utilizzate in tutte le ambientazioni, sia le più classiche ed eleganti, sia le più semplici regalando carattere all’ambiente e rendendo poi semplicissimo ed economico l’arredo e la finitura della casa. Certo anche la loro resistenza infinita al calpestio e all’uso non è da sottovalutare specialmente in ambienti commerciali o case di “battaglia” in cui non abbiamo voglia di rimettere mano al pavimento troppo spesso.
Generalmente il disegno è geometrico (optical o bicromatico) o a decoro. Quest’ultimo può avere un tappeto centrale o una cornice quasi a bordo stanza.
Qualche esempio dell’impiego di questo materiale nelle case coloniali di Cuba, che da anche alle abitazioni più decadenti il sapore dei passati fasti.
ZELLIGE
Lo Zellige è fabbricato in terracotta smaltata, irregolare, lucida e semitrasparente. Di origine marocchina, lo Zellige si produce in innumerevoli forme e combinazioni decorative.
I colori sono tantissimi ed ognuno viene declinato nelle sue diverse sfumature date anche dalla trasparenza. La base non è più in cemento ma in terracotta e il formato può variare molto. La cottura artigianale conferisce una forma irregolare che le contraddistingue e che diventa croce e delizia dei posatori.
Sono piastrelle decorative provenienti dalla tradizione mediterranea e mediorientale, composte da terracotta, successivamente smaltata. Gli Zellige di Mosaic del Sur sono lucidi, semitrasparenti, brillanti, imprevedibili e con superficie irregolare, perfettamente adatti allo stile moderno. Fabbricati secondo i metodi tradizionali nella fabbrica di MOSAIC DEL SUR ® di Tangeri, gli Zellige (Zillij o Zellij) è il contrario della piastrellatura industriale moderna, piatta e monotona.
I 66 colori di Zellige sono smaltati in toni ricchi e profondi, che esaltano varietà della piastrella in terracotta. Ogni piastrella è unica e le sfumature dei colori Zellige piene di vita. Le mattonelle di Zellige possono essere quadrate, o tagliate in innumerevoli forme per comporre decori originali. Le dimensioni variano da 3 a 15 centimetri per i rivestimenti in Zellige, e fino a 22 cm per Zellige più spessi adatti per il pavimento. Attraverso il taglio degli Zellige è possibile produrre disegni e cornici a richiesta, totalmente personalizzati secondo i gusti dei decoratori.
Certo che se siete dei pignoli della posa in opera questo materiale non fa per voi!! L’irregolarità è la sua caratteristica principale quindi rassegnatevi!
Bei materiali che ci fanno apprezzare la tradizione artigiana per donare alla nostra casa un aspetto personale e ricercato.